Thursday, June 08, 2006

Lippi vuole vincere. E ha scelto l'unica via possibile

Marcello Lippi sa benissimo che al prossimo Mondiale qualsiasi risultato diverso dal primo posto verrebbe vissuto come un fallimento: lo sa perché, a torto o a ragione (a mio avviso a torto), gli italiani ogni quattro anni ritengono di essere tra i favoriti per la Coppa del mondo. In realtà spesso la nostra nazionale è mediocre e raccoglie i risultati che si merita (Messico 1986, Francia 1998, Giappone-Corea 2002, solo per restare alle edizioni degli ultimi vent'anni).Al tempo stesso Lippi è consapevole di avere tra le mani una nazionale buona ma non straordinaria dal punto di vista tecnico. Gli azzurri di assoluto livello mondiale sono due, Totti e Buffon, ma il primo non è in forma e il secondo gioca come portiere: un ruolo che, nella storia dei mondiali, non è mai stato decisivo per vincere, al massimo (in qualche partita) per non perdere.Altre nazionali di primo livello hanno invece abbondanza di fuoriclasse: l'Argentina con Mascherano, Messi e Tevez; il Brasile con quasi tutti quelli che scenderanno in campo; lo stesso Portogallo con il trio Deco, Figo e Cristiano Ronaldo. Consapevole di dover vincere e di non poter contare sull'apporto di fuoriclasse assoluti, come accadde invece a Sacchi nel 1994 con Roberto Baggio, Lippi sta seguendo l'unica via possibile: puntare sul fisico, sul connubio tra un livello tecnico mediamente buono e una preparazione atletica ai massimi livelli.Lo stesso Lippi sa benissimo che, in un torneo come il mondiale che dura un mese e nel quale si giocano molte partite ravvicinate, la condizione atletica non può essere mantenuta per più di 15-20 giorni. Dunque chi parte forte arriva piano: se è il Brasile "baila futbol" grazie alla tecnica sopraffina dei suoi giocatori, gli altri di solito strisciano sulle ginocchia.Il conto di Lippi, che il Mondiale lo vuole vincere, è presto fatto: la nazionale deve essere al massimo della forma per i quarti di finale, facendo della forza atletica un'arma vincente contro le nazionali più tecniche (ma a quel punto più stanche).Questo significa rischiare moltissimo nel girone eliminatorio: ma se crediamo che il livello medio dei nostri giocatori sia peggiore di quello di Ghana, Stati Uniti e Repubblica Ceca sarebbe meglio non andarci nemmeno, in Germania. E significa rischiare un po' anche negli ottavi, quando la forma fisica ci sarà, ma forse non ancora al cento per cento.Visto che per gli italiani uscire al primo turno o perdere la finale è più o meno la stessa cosa (abbiamo vissuto come un fallimento le sconfitta ai Mondiali del 1970 e del 1994, così come all'Europeo del 2000) Lippi gioca d'azzardo tentando l'unica strada possibile per vincere. Che poi ci riesca, lo vedremo solo strada facendo.

di Mattia Losi

fonte: il sole 24 ore

1 comment:

Maresca said...

questo è l'unico che dice cose vere e che forse capisce un po' di calcio, complimenti!!!