Thursday, June 29, 2006

L'America incorona Bargnani

Il cestista italiano è stato scelto con il numero 1 dai Toronto Raptors nel draft Nba. E' la storica prima volta per un europeo: "Sono al settimo cielo"
Andrea Bargnani è nato il 26-10-1985. Reuters
Andrea Bargnani è nato il 26-10-1985. Reuters
NEW YORK, 29 giugno 2006 - Per la prima volta nella storia della Nba la prima scelta assoluta del draft è europea. Ma non spagnola, francese o tedesca, la serata del 28 giugno 2006 appartiene infatti all’Italia. Andrea Bargnani, 20enne della Benetton, corona il suo sogno ed entra nel campionato di basket più affascinante del mondo dalla porta principale. I Toronto Raptors, infatti, non deludono le previsioni della vigilia e puntano sull’azzurro con la loro prima scelta. Andrea andrà così in Canada e ritroverà quel Maurizio Gherardini che ha fatto lo stesso viaggio Treviso-Toronto, per ricoprire il ruolo di assistente del General Manager della franchigia, anticipando Bargnani solamente di qualche giorno.
Una gioia incredibile per il cestista romano. "Sono al settimo cielo – confessa l’italiano che con i cronisti americani sfoggia un inglese più che discreto – e sono molto orgoglioso di poter rappresentare il mio Paese nella Nba. Ero molto emozionato prima della chiamata di Stern e devo confessare che non sapevo quello che i Raptors avrebbero fatto. Sono contentissimo Toronto per me è la squadra ideale".
Una squadra ideale anche per la presenza di un General Manager, Bryan Colangelo, che ha fatto cose straordinarie a Phoenix prima di passare durante la stagione appena conclusa ai Raptors. Colangelo di basket internazionale se ne intende parecchio e su Bargnani è pronto a scommettere a occhi chiusi. "Andrea è un giocatore straordinario – dice Colangelo da Toronto – siamo convinti che potrà fare bene giàl’anno prossimo e diventare un giocatore molto importante tra un paio di stagioni". Elegantissimo in un completo nero di Armani, Andrea ha poi affrontato con il sorriso sulle labbra i cronisti e le tante televisioni che se lo sono conteso per quasi due ore. Un italiano torna nella Nba, quindi, dopo gli esperimenti di Rusconi ed Esposito ma questa volta ci va per restarci.
Il secondo nome a essere pronunciato da Stern è quello di LaMarcus Aldridge, lungo della Texas University che viene selezionato da Chicago, ma ubito ceduto a Portland in cambio della quarta scelta, l’atletico Tyrus Thomas e del russo Vikhtor Khryapa. Il gioiello di Gonzaga, Adam Morrison, perfino paragonato a Larry Bird, viene invece selezionato da Charlotte con la terza scelta assoluta. Non mancano naturalmente le sorprese, come la decisione di Seattle di puntare con la 10° scelta sul giovane senegalese in forza al Pepinster, compagine belga di bassa classifica, Saer Sene.
C’è un po’ di Italia anche alla 13ª posizione. Lo svizzero di Biella Thabo Sefolosha viene selezionato da Philadelphia, ma subito è ceduto ai Chicago Bulls. A completare il quadro dei giocatori internazionali scelti al primo giro ci pensano l’ucraino Oleksiy Pecherov, che va a Washington con la 18ª scelta, lo spagnolo dell’Estudiantes Sergio Rodriguez, selezionato da Phoenix (27) ma spedito a Portland, e lo sconosciuto inglese Joel Freeland, 30ª scelta dei Blazers. Alla fine i cestisti internazionali selezionati al primo turno sono sei, ma verrà ricordato come il draft che parla italiano: la lingua della prima scelta assoluta, Andrea Bargnani.
1. Toronto Raptors - ANDREA BARGNANI, Benetton Treviso (foto)
2. Chicago Bulls (ceduto a Portland) - LaMarcus Aldridge, Texas University (foto)
3. Charlotte Bobcats - Adam Morrison, Gonzaga University (foto)
4. Portland Trail Blazers (ceduto a Chicago) - Tyrus Thomas, Louisiana State University (foto)
5. Atlanta Hawks - Shelden Williams, Duke University (foto)
6. Minnesota Timberwolves (ceduto a Portland) - Brandon Roy, Washington University (foto)
7. Boston Celtics (ceduto a Portland e poi a Minnesota) - Randy Foye, Villanova University (foto)
8. Houston Rockets (ceduto a Memphis) - Rudy Gay, Connecticut University (foto)
9. Golden State Warriors - Patrick O'Bryant, Bradley University (foto)
10. Seattle Supersonics - Mouhamed Saer Sene (Sen), Pepinster (Bel) (foto)
11. Orlando Magic - J.J. Redick, Duke University (foto)
12. New Orleans Hornets - Hilton Armstrong, Connecticut University (foto)
13. Philadelphia 76ers (ceduto a Chicago) - Thabo Sefolosha (Svi), Angelico Biella (foto)
14. Utah Jazz - Ronnie Brewer, Arkansas University (foto)
15. New Orleans Hornets - Cedric Simmons, North Carolina State University (foto)
16. Chicago Bulls (ceduto a Philadelphia)- Rodney Carney, Memphis University (foto)
17. Indiana Pacers - Shawne Williams, Memphis University
18. Washington Wizards - Oleksiy Pecherov (Ucr), Paris BR (Fra) (foto)
19. Sacramento Kings - Quincy Douby, Rutgers University
20. New York Knicks - Renaldo Balkman, South Carolina University
21. Phoenix Suns (ceduto a Boston) - Rajon Rondo, Kentucky University
22. New Jersey Nets - Marcus Williams, Connecticut University (foto)
23. New Jersey Nets - Josh Boone, Connecticut University
24. Memphis Grizzlies - Kyle Lowry, Villanova University
25. Cleveland Cavaliers - Shannon Brown, Michigan State University
26. Los Angeles Lakers - Jordan Farmar, Ucla
27. Phoenix Suns (ceduto a Portland) - Sergio Rodriguez (Spa), Estudiantes Madrid (Spa)
28. Dallas Mavericks - Maurice Ager, Michigan State University
29. New York Knicks - Mardy Collins, Temple University
30. Portland Trail Blazers - Joel Freeland (Gb), Fadesa Gran Canaria (Spa)
Così il secondo giro
fonte gazzetta dello sport

Wednesday, June 28, 2006

C'è il draft, Bargnani sogna

"Sto per vivere uno dei giorni più importanti della mia vita", dice Andrea. Intanto i Raptors fanno pretattica: come prima scelta si parla anche di Aldrige, Gay, Thomas o Morrison


NEW YORK, 28 giugno 2006 - La grande attesa sta per terminare. Mercoledì sera Andrea Bargnani conoscerà la sua destinazione. La vigilia del draft più incerto degli ultimi anni è stata vissuta serenamente del giocatore della Benetton. C’è la prima scelta assoluta in ballo, e nella storia della Lega nessun europeo è mai stato chiamato per primo da David Stern durante il draft, ma colui che anche gli americani hanno incominciato a chiamare "The Wizard", il mago, sembra tranquillo.
"Naturalmente sono emozionato - racconta Andrea ai tantissimi reporter a stelle e strisce, in un inglese più che discreto -, ma non mi sento agitato. Sarò sicuramente più nervoso mercoledì sera al Garden, d’altronde sto per vivere una delle giornate più importanti della mia vita. Per me questo è un sogno che si realizza". Anche i più grandi esperti di draft d’America però fanno fatica a prevedere le intenzioni di Toronto, la franchigia che ha in mano le carte migliori. I Raptors, infatti, possedendo la prima scelta assoluta e possono fare diverse cose, anche bluffare lasciando credere ad altre squadre di non aver ancora le idee chiare.
Così facendo il general manager dei canadesi potrebbe stimolare un “trade” dell’ultimo minuto, ottenere un giocatore interessante e magari scivolare più in basso di qualche posizione (idealmente di due o tre al massimo) per riuscire comunque a portarsi a casa Bargnani e riunirlo quindi con il suo ex-gm Maurizio Gherardini. Colangelo, che fa della diplomazia uno dei suoi punti di forza, a uno scambio finge di non credere. "Arrivati a questo punto - commenta l’ex-gm di Phoenix - penso proprio che utilizzeremo la nostra prima scelta". Il che significa che Bargnani andrà nella Nba la prossima stagione da numero uno? Non necessariamente.
Ai Raptors naturalmente l’italiano piace parecchio ma Chris Bosh, l’uomo copertina della franchigia, vorrebbe vedere con la maglia dei Raptors il suo amico LaMarcus Aldridge, un altro cestista decisamente gradito da Colangelo e soci. Martedì poi è addirittura circolata la voce che grazie a un workout eccellente anche l’ala di Uconn, Rudy Gay, sia tornata in corsa per la prima scelta assoluta, insieme a Bargnani, Aldridge, Tyrus Thomas di Lsu e quello che qualcuno definisce "il nuovo Larry Bird", cioè Adam Morrison di Gonzaga. Inutile provare a fare previsioni, a svelare il mistero ci penserà mercoledì sera David Stern.


fonte gazzetta dello sport

Monday, June 26, 2006

Finalmente Alex!!!

Del piero in campo dal primo minuto contro l'Australia...vai Alex facci sognare...

Saturday, June 24, 2006

Tabella Fase finale dei Mondiali

«Stupore» per la decisione di Palazzi di alleggerire la posizione del Milan

Borrelli, inchiesta sui diritti tv
«Le verifiche devono proseguire anche sulle iscrizioni ai campionati e sul mercato dei calciatori»


ROMA - Altro che finale di partita. Il lavoro dell’Ufficio indagini su quello che Francesco Saverio Borrelli definisce «il sistema di compromissione della regolarità dei campionati» è all’inizio. «La fitta rete dei rapporti intercorsi tra soggetti a vario titolo partecipanti al mondo del calcio trova origine e spiegazioni in un contesto ben più ampio che ruota attorno a temi sportivi ed economici: in particolar modo, l’attenzione dovrà essere posta prioritariamente sulle tematiche della ripartizione dei diritti televisivi, delle procedure di iscrizione ai campionati, del "mercato" dei calciatori». Postilla illuminante: «E l’Ufficio si riserva di occuparsene subito dopo il termine di questa prima indagine». Le 193 pagine della relazione di Borrelli costituiscono la base dei deferimenti. E dimostrano come l’ex procuratore di Mani Pulite si sia fatto una certa idea del calcio, e voglia approfondirla andando a toccare quelli che ritiene essere gli interessi alla base del «sistema».I soldi. «Resta da ripetere che le indagini dovranno proseguire: la vastità del contesto, la unicità di questo che è il più grande scandalo del mondo del calcio, i plurimi filoni indagativi che sin da ora emergono non permettono di ritenere conclusa l’opera di individuazione delle responsabilità». C’è ancora del lavoro da fare, dice Borrelli, e riguarderà gli aspetti economici del calcio, cominciando dai diritti televisivi e dalla matassa di interessi che si porta dietro. Se il Procuratore federale Stefano Palazzi ha recepito quasi per intero alcune parti del lavoro d’indagine svolto da Borrelli, quelle su Juve, Lazio e Fiorentina, è vero anche che i documenti dei due magistrati presentano alcune differenze di metodo. L’Ufficio indagini somma al meticoloso lavoro di ricostruzione dei singoli episodi anche una visione del mondo del calcio nel suo complesso; il Procuratore federale si attiene invece alla contestazione dei singoli episodi e delle singole responsabilità. La contiguità tra arbitri e dirigenti di società per Palazzi è semplicemente una violazione del codice sportivo da punire con la massima severità (l’ormai famoso articolo 6, illecito); per Borrelli «tale contiguità risulta però rappresentare la garanzia per giungere ai massimi livelli di carriera, e di conseguenza trarne tutti i vantaggi in termini di visibilità e guadagno economico». A sostegno della tesi, riporta «a titolo meramente esemplificativo» la tabella relativa ai «gettoni partita» (5.164,56 euro per una gara di serie A) e ai diritti d’immagine. Come a dire che in questo meccanismo di incentivi economici c’è qualcosa che non funziona, è un errore di sistema. Chi rappresenta l’accusa deve stare sull’essenziale, ovvero i fatti del campionato 2004-2005, Borrelli si concede considerazioni di puro buon senso ma inquietanti, come questa, riferita al sistema moggian-giraudiano: «La nascita di questa associazione deve farsi risalire ad anni addietro». Almeno, dice, esisteva nel ’99-2000, anno del diluvio su Perugia e della sciagurata direzione di De Santis in Juve-Parma (gol non convalidato all’allora gialloblù Cannavaro): «Non è davvero lontanamente immaginabile che possa essersi, come d’incanto, materializzata soltanto in un campionato». Insomma, il calcio degli ultimi 6-7 anni è finto. Dove le strade di Borrelli e Palazzi divergono in modo vistoso è sulla questione Milan. L’ex procuratore di Mani pulite premette che «non si può parlare di una organizzazione strutturata come quella juventina». Ma questo non toglie, comunque, «l’emersione di una influenza, diretta ed efficace, sugli organi designatori arbitrali». Questa influenza «non può non essere messa in relazione al fatto che il vice presidente del Milan Adriano Galliani ha ricoperto e continua a ricoprire anche la carica di presidente della Lega Nazionale Calcio di serie A e B». Borrelli evoca il presunto conflitto d’interesse gallianesco, che ieri dopo il deferimento «leggero» di Palazzi (articolo 1, violazione dei principi di lealtà sportiva) si è subito dimesso dalla presidenza di Lega. Ma anche sulle singole responsabilità in casa Milan, l’Ufficio indagini la pensava diversamente da Palazzi, che non ha «legato» la posizione dell’addetto agli arbitri Leonardo Meani a quella di Galliani. Il vicepresidente del Milan «si è "sforzato" di prendere le distanze dal suo collaboratore - si legge nelle conclusioni borrelliane - riconducendo le sue attività a iniziative di carattere personale». Notare le virgolette sullo «sforzo» di Galliani. Per l’Ufficio indagini, «il ruolo di Meani risulta essere parte integrante, al di là della qualificazione formale, dell’AC Milan e si conferma in altre circostanze emerse nel corso delle indagini».L’influenza che il Milan poteva esercitare tramite Galliani viene considerata di prim’ordine. Si cita l’episodio dello slittamento del campionato per la morte del Papa «determinato anche per consentire il recupero dei calciatori rossoneri infortunati». Insomma, «parallelamente» all’organizzazione moggiana, «il Milan ha sviluppato proprie autonome vie per ottenere determinati favori arbitrali, ciò in considerazione del ruolo di "antagonista istituzionale" rivestito da tale società rispetto alla Juventus». Per l’Ufficio indagini il nodo Meani-Galliani c’è ed è ben stretto: «Proprio perché Meani non ricopriva cariche dirigenziali, sarebbe immotivato e inspiegabile l’iperattivismo dimostrato nell’avvicinare ed istruire arbitri e assistenti, attività che invece trova significato nell’affidamento di tale incarico a un semi sconosciuto come Meani, senza disporre direttamente la società». Come a dire che il Milan l’ha pensata bene. Ma per l’Ufficio indagini, l’addetto agli arbitri «riferisce costantemente i risultati del suo lavoro al Galliani, chiedendo ed ottenendo preventiva approvazione e ratifica di quanto concretamente operato "nell’interesse" della società». Ci sono piccole discrepanze tra il lavoro degli uomini di Borrelli e i deferimenti decisi da Palazzi. L’assenza di alcuni guardialinee dai «rinviati a giudizio» e di una partita nell’elenco di quelle da contestare alla Juve. E ce n’è una bella grossa, si chiama Milan. Ieri, ambienti vicini all’Ufficio indagini riferivano di un certo «stupore» per le scelte del procuratore federale. Tra uomini di mondo e di diritto, l’irritazione si chiama così, «stupore».



fonte: corriere dello sport

Thursday, June 22, 2006

Italia vincente, ma con un gioco poco offensivo


Non c'è molto da stare allegri, con un Totti inesistente ed un Lippi che si mette paura per la repubblica ceca. Purtroppo anche con un uomo in più la partita non è stata chiusa brevemente, è dovuto entrare Pippa Inzaghi per risolverla, io spero che la prossima partita con un Totti così ci sia spazio per alex, sicuramente farà meglio, basta leccargli il culo, come fanno i telecronisti della rai, i suoi cucchiai provati sono pietosi. In ogni caso ho fatto festa perchè potrebbe essere l'ultima e c'è la foto che lo dimostra.

Questa sera ti vogliamo così!

Wednesday, June 21, 2006

Non è più tempo di esperimenti: spazio a Totti nella partita decisiva

di Mattia Losi

Alla vigilia della partita (decisiva) tra Italia e Repubblica Ceca, Lippi sembra intenzionato a insistere su Francesco Totti, sacrificando ancora una volta le ambizioni di Alessandro Del Piero. Una scelta per qualcuno criticabile, ma che trova più di una ragione pratica per essere condivisa.

Punto numero uno: Lippi considera Totti, ed è suo diritto essendo il Ct, il giocatore fondamentale di questa nazionale. Non farlo giocare significherebbe rinnegare un’impostazione ormai collaudata e nessun allenatore, se è davvero convinto della grandezza di un suo campione, lo lascia in panchina. Bearzot si comportò così con Paolo Rossi nell’82, Sacchi con Baggio nel 1994, Parreira sta seguendo la stessa via con Ronaldo. La sostituzione di Totti con gli Usa, come accadde proprio con Sacchi e Roberto Baggio al mondiale americano del 1994, è un episodio legato all’espulsione imprevedibile di De Rossi, non una scelta di fondo.

Punto due: Del Piero, senza dubbio un grande giocatore a livello di club e spesso decisivo per far vincere la Juventus in campo internazionale, con la maglia azzurra ha sempre fallito gli appuntamenti decisivi. Ha segnato 26 gol con l’Italia, ma giocando due Europei (2000 e 2004) e tre mondiali (1998, 2002 e 2006) è andato in rete solo due volte: nel 2000 contro la Svezia (2-1 per l’Italia) e nel 2002 contro il Messico (1-1).

Punto tre: Del Piero si è sempre sentito una punta e non ha mai accettato di buon grado di giocare come supporto agli attaccanti di ruolo. La contrapposizione con Totti, nell’attuale Nazionale, sarebbe dunque possibile solo se Lippi passasse al 4-4-2. Modulo che non gli piace, al punto che non ha nemmeno convocato i giocatori necessari per applicarlo: mancano le ali a meno di non utilizzare Zambrotta e Camoranesi, ma sarebbe un ripiego proprio nella partita “dentro o fuori”.

Punto quattro: tutte le volte che inizia un mondiale o un europeo Del Piero reclama il posto in campo dicendo di stare meglio del suo potenziale concorrente per la maglia da titolare. Un atteggiamento che ha finora portato a un utilizzo parziale di Roberto Baggio nel mondiale del 1998 e addirittura alla sua esclusione nell’Europeo del 2000. Giova ricordare che lo stesso Baggio, in tre edizioni del Campionato del Mondo, ha messo a segno 9 reti (miglior bomber azzurro di tutti i tempi ai mondiali) pur giocando “part-time” nel ’90 e nel ’98. Se per una volta, invece di fare come Achille, Del Piero pensasse a metterla in rete quando scende in campo, sarebbe meglio per tutti: il gol sbagliato contro gli Usa era indubbiamente difficile, ma chi si considera un campione e non un giocatore normale lo deve dimostrare proprio in circostanze simili.La partita contro la Repubblica Ceca è tutt’altro che facile: nel mondiale del 2002 abbiamo battuto solo l’Ecuador (2-0), pareggiando con il Messico (1-1) e perdendo con Croazia e Corea del Sud (sempre per 2-1). In Germania abbiamo sconfitto il Ghana (2-0) e pareggiato contro gli Usa (1-1). Come si vede ultimamente non siamo abbonati alle vittorie nelle partite che contano. Nello stesso periodo la nostra grande rivale, il Brasile, ha giocato e vinto 9 partite, mentre i tedeschi padroni di casa ne hanno vinte 7 e pareggiata una, perdendo solo la finalissima del 2002.Lippi, dunque, contro la Repubblica Ceca non può permettersi esperimenti, perché a un Mondiale sono spesso fatali. Vicini, nella semifinale contro l’Argentina di Italia ‘90, ruppe la coppia vincente Schillaci-Baggio per ridare il posto a Vialli: siamo l’unica grande, negli ultimi quarant’anni, ad aver perso il Mondiale in casa.Detto questo auguriamo anche a Del Piero di giocare e, a quel punto, di giocare bene e segnare. Perché il tabellone che ci si prospetta in caso di passaggio del turno come primi del girone è un’occasione che si presenta un volta ogni secolo: e sarebbe un peccato mortale non sfruttarla.

fonte: Il sole 24 ore

Sunday, June 18, 2006

Real Madrid, Lippi in panchina se Villar diventa presidente

MADRID - Marcello Lippi potrebbe essere il prossimo allenatore del Real Madrid. Il commissario tecnico della Nazionale italiana mancava dall'ampia lista di futuro entrenador della Casa Blanca, dopo i nomi di Capello, Wenger ed Eriksson. Oggi il quotidiano sportivo iberico As parla dell'accordo raggiunto con Lippi da parte di Juan Miguel Villar Yar, candidato alla presidenza madridista. Secondo il giornale spagnolo, Lippi darebbe comunque l'addio alla panchina azzurra dopo i Mondiali, indipendentemente dal risultato, perche' implicato nella questione Moggiopoli. Insomma, la Federazione avrebbe atteso a dargli il benservito per non disorientare ulteriormente la squadra, ma la decisione sarebbe stata presa nella riunione premondiale tra Guido Rossi, commissario straordinario della Figc, e il tecnico viareggino. Quella "fiducia a tempo" avrebbe portato Lippi a dire di si' successivamente alle lusinghe del Real. L'accordo potrebbe addirittura essere annunciato la prossima settimana, se l'Italia venisse eliminata. E' chiaro che la condizione perche' si verifichi tutto cio' e' che Villar vinca le elezioni per la presidenza. Ed e' altrettanto chiaro che la voce spagnola potrebbe essere un tentativo di destabilizzare le speranze italiane in Germania. In fondo, per la Spagna sarebbe un avversario in meno. (Agr)


fonte: corriere della sera

Guardate il campione!!




Ecco la vera Italia!!!!


Finalmente la vera Italia è uscita fuori, e cioè giocatori che già sentivano la vittoria finale in tasca e che si so fatti mettere sotto da un Usa molto fisico. Ma se giocavamo comntro uno squadrone come l'Argentina o il Brasile che succedeva??o meglio Messi e Ronaldinho contro Zaccardo?come minimo 10 tunnel a partita. Ma una nota positiva c'è, ed é un certo capitano di nome Alex Del Piero che a differenza di Totti(inesistente) ha rischiato di fare goal almeno due volte e che sicuramente merita di giocare più di Totti. Infine non ci sono parole per De Rossi, forse pensava di giocare giù in cortile e di farsi rispettare con le gomitate, per cui per me è bocciato, non lo voglio più vedere in campo in questo mondiale, anche se arrivassimo in semifinale o finale.

Wednesday, June 14, 2006

Aggiornamento mondiale

Dopo le prime partite emerge un fatto clamoroso, e cioè che l'Italia insieme alla Spagna(anche se di +) è quella che ha giocato meglio, nonostante Totti non sia in forma, Del Piero non ancora scende dalla collina e il resto della squadra non è ancora al 100%, per cui ciò ci fa ben sperare. Anche bisogna stare attenti al Brasile ed all'Argentina che sono molto pericolose visto che hanno squadre piene di campioni che inizieranno a giocare bene dopo il primo turno. Infine dico che dobbiamo rimanere con i piedi per terra, aspettiamo la fine del primo turno e poi esulteremo un po' alla volta.Forza Azzurri.

Benvenuta Franza!!!

Da oggi entra a far parte del nostro staff una ragazza(che poi forse so 2), quindi vi prego di portarle rispetto. Grazie

Monday, June 12, 2006

Parreira 'Totti non avrebbe spazio nel Brasile'

Il ct del Brasile Carlos Albero Parreira elogia Totti ma fino a un certo punto. "E' forte, ma nella nostra nazionale non avrebbe spazio. L'Italia comunque è una squadra che vedo bene, per me - conclude - è tra le favorite di questi mondiali".

Stasera vedremo se ha ragione Parreira oppure ha torto marcio.Forza Italia


fonte: la gazzetta dello sport

Friday, June 09, 2006

Mondiali: Si parte!!

Alle 18 germania-costa rica, tutti incollati alla tv, si inizia a gufare..

Thursday, June 08, 2006

Lippi vuole vincere. E ha scelto l'unica via possibile

Marcello Lippi sa benissimo che al prossimo Mondiale qualsiasi risultato diverso dal primo posto verrebbe vissuto come un fallimento: lo sa perché, a torto o a ragione (a mio avviso a torto), gli italiani ogni quattro anni ritengono di essere tra i favoriti per la Coppa del mondo. In realtà spesso la nostra nazionale è mediocre e raccoglie i risultati che si merita (Messico 1986, Francia 1998, Giappone-Corea 2002, solo per restare alle edizioni degli ultimi vent'anni).Al tempo stesso Lippi è consapevole di avere tra le mani una nazionale buona ma non straordinaria dal punto di vista tecnico. Gli azzurri di assoluto livello mondiale sono due, Totti e Buffon, ma il primo non è in forma e il secondo gioca come portiere: un ruolo che, nella storia dei mondiali, non è mai stato decisivo per vincere, al massimo (in qualche partita) per non perdere.Altre nazionali di primo livello hanno invece abbondanza di fuoriclasse: l'Argentina con Mascherano, Messi e Tevez; il Brasile con quasi tutti quelli che scenderanno in campo; lo stesso Portogallo con il trio Deco, Figo e Cristiano Ronaldo. Consapevole di dover vincere e di non poter contare sull'apporto di fuoriclasse assoluti, come accadde invece a Sacchi nel 1994 con Roberto Baggio, Lippi sta seguendo l'unica via possibile: puntare sul fisico, sul connubio tra un livello tecnico mediamente buono e una preparazione atletica ai massimi livelli.Lo stesso Lippi sa benissimo che, in un torneo come il mondiale che dura un mese e nel quale si giocano molte partite ravvicinate, la condizione atletica non può essere mantenuta per più di 15-20 giorni. Dunque chi parte forte arriva piano: se è il Brasile "baila futbol" grazie alla tecnica sopraffina dei suoi giocatori, gli altri di solito strisciano sulle ginocchia.Il conto di Lippi, che il Mondiale lo vuole vincere, è presto fatto: la nazionale deve essere al massimo della forma per i quarti di finale, facendo della forza atletica un'arma vincente contro le nazionali più tecniche (ma a quel punto più stanche).Questo significa rischiare moltissimo nel girone eliminatorio: ma se crediamo che il livello medio dei nostri giocatori sia peggiore di quello di Ghana, Stati Uniti e Repubblica Ceca sarebbe meglio non andarci nemmeno, in Germania. E significa rischiare un po' anche negli ottavi, quando la forma fisica ci sarà, ma forse non ancora al cento per cento.Visto che per gli italiani uscire al primo turno o perdere la finale è più o meno la stessa cosa (abbiamo vissuto come un fallimento le sconfitta ai Mondiali del 1970 e del 1994, così come all'Europeo del 2000) Lippi gioca d'azzardo tentando l'unica strada possibile per vincere. Che poi ci riesca, lo vedremo solo strada facendo.

di Mattia Losi

fonte: il sole 24 ore

BASTA SOGNARE, VOGLIAMO IL MONDIALE!!

CALCIO, MONDIALI; ESSIEN: IL GHANA BATTERA' L'ITALIA

La stella del Ghana e del Chelsea Michael Essien confida in un esordio vittorioso della formazione africana contro gli Azzurri: "Batteremo l'Italia". Essien dichiara di aver recuperato e aver superato ogni problema fisico. "Sono ormai al 100 per cento e sono pronto a dare il massimo nei Mondiali di Germania. Tutti hanno gli occhi su di me e su Stephen Appiah, e noi vogliamo fare del nostro meglio. Penso che possiamo vincere contro l'Italia perchè non c'è pressione, c'è molta tranquillità. Non abbiamo nulla da perdere e questo ci favorisce. Possiamo anche essere la Cenerentola dei Mondiali, potremmo riservare grandi sorprese a tutti. Il nostro obiettivo è di raggiungere il secondo turno e questo significa che dobbiamo vincere una partita e pareggiarne un'altra".
Anche Appiah è fiducioso: "Siamo pronti per battere l'Italia, pronti per la Repubblica Ceca e sicuramente pronti per gli Stati Uniti".

fonte :l'espresso

Monday, June 05, 2006

BASTA SOGNARE, VOGLIAMO IL MONDIALE!!

Rossi, la rimonta è cominciata

Col trionfo del Mugello il pesarese si è rilanciato in classifica: 34 punti di distacco non sono impossibili per lui. Ma con un Capirossi e una Ducati così non potrà più sbagliare

SCARPERIA, 5 giugno 2006 - Quasi otto milioni di spettatori davanti alla tv rapiti dalle acrobazie di Valentino Rossi e Loris Capirossi. Un dato che non stupisce. Dopo sei GP, infatti, il campionato ha regalato al Mugello l'atto più spettacolare ed equilibrato dell'anno. Rossi ha vinto e si è rilanciato nella lotta al titolo, la Ducati e Capirossi hanno confermato di essere estremamente competitivi, le Honda sono sempre in agguato. Questo quadro di incertezza si è mescolato alla perfezione nel GP d'Italia di ieri. Ne è uscita una gara splendida e un futuro di stagione ancora più interessante.

fonte www.gazzetta.it

Saturday, June 03, 2006

Lippi prevede un futuro azzurro

Il c.t. stoppa le critiche dopo l'opaca prova con l'Ucraina: "Non serve essere brillanti ora, due amichevoli con squadre che fanno il Mondiale sono dure. E poi non perdiamo da 18 partite"
E ha ragione, ma cosa volete ora?noi dobbiamo vincere le partite al mondiale, non in amichevole, e poi ieri il mister ha detto che la squadra dovrà entrare in forma a metà mondiale, questo è il giusto modo di ragionare, così si vince, e non spompandoci nel pre-mondiale. Nell'ultimo mondiale vincemmo la prima contro l'ecuador, e diventammo come i tifosi dell'inter in estate, e poi?sapete tutti come andò a finire.....insomma basta sognare, volgiamo il mondiale!!!

BASTA SOGNARE, VOGLIAMO IL MONDIALE!!

Thursday, June 01, 2006

Svizzera-Italia 1-1

Ieri sera c'è stata a Ginevra la prima partita pre-mondiale, non so voi, ma io non l'ho vista, forse perchè non ne posso più di farmi prendere in giro, di vedere che caproni del genere, ignoranti e a volte presuntuosi, prendono milioni di euro all'anno, per un lavoro che è un divertimento, e che hanno anche bisogno di un premio in caso di vittoria ai mondiali di 250000€ invece di giocare per difendere i colori della nostra patria e per la loro gloria visto che rimarrebbero per sempre nella storia del calcio mondiale. Per cui io esulterò solo nel caso di vittoria finale, sempre se ne avrò voglia.